Si è aperto ufficialmente il periodo elettorale, con la raccolta delle firme per le liste, e si fa la conta dei candidati. Sonia Serati ha iniziato ad affiggere i suoi manifesti, l’uscente Andrea Cassani prosegue rivendicando risultati raggiunti e fissando nuovi impegni, Margherita Silvestrini propone le idee del programma con il suo gruppo, Massimo Gnocchi si muove puntando in particolare su alcuni temi che gli stanno a cuore ma non disdegnando anche qualche accenno polemico.

E Pietro Romano? 
L’avvocato, spesso alla ribalta anche su questioni amministrative a Gallarate, aveva già annunciato la sua candidatura, poi aveva “divorziato” da Gianluigi Paragone (che doveva essere della partita con la sua “Italexit”), aveva ufficializzato nome e simbolo della sua “Gallarate al centro – Romano sindaco”. Poi però non si è sentito più molto.

E adesso? «Ci stiamo muovendo e stiamo preparando la campagna elettorale. L’avvocato Margariti sta coordinando il lavoro in questi giorni» dice Romano, confermando il suo impegno per queste elezioni amministrative 2021 a Gallarate.

«Settimana prossima ci troveremo e definiremo gli impegni per la campagna elettorale: io ho chiesto che ci fosse un gruppo vero che mi sosteneva, ho trovato l’impegno di persone che vogliono esserci per la città».

Quanto ai temi, Romano ribadisce un’attenzione in particolare al sociale e alle fasce deboli della popolazione. «Vogliamo mettere al centro le famiglie e i giovani. Crediamo che il Comune debba impegnarsi su questo: in questo senso si dovevano mettere risorse, anziché su un’opera come il rifacimento di piazza stazione che non era prioritaria». Altro tema, molto gallaratese, è l’attenzione ai rioni, pensata anche in continuità con il commercio: «Serve rafforzare i trasporti e le connessioni e pensare ad un sistema di sgravi che spinga i proprietari ad affittare spazi alle nuove attività proprio nei rioni. Su questo non si è fatto abbastanza».