Abbiamo appreso stamattina dai giornali che Mauro Gregori ha deciso di abbandonare il progetto di Varese in Azione e la Civica, a poche settimane dal voto.

È una notizia che ci colpisce per i tempi, ma francamente non ci sorprende. Fermo restando che non sappiamo le reali motivazioni che hanno portato a questo divorzio, il dato politico, che noi conosciamo benissimo, è la oggettiva difficoltá a tenere insieme istanze genuinamente civiche con direttive e comportamenti, spesso imposti dall’alto, dei partiti. Diktat a cui il civismo non riesce a sottostare, perchè si fanno sempre piú rilevanti e stringenti.

Lo spirito “radicale” di Mauro Gregori esce sempre, ma non si può sempre liquidare tutto con questioni caratteriali, così come quando si descrive Daniele Zanzi come spirito fumantino e polemico. Il malessere è ovviamente piú profondo ed è legato a questioni di reale incompatibilitá tra “partitismo”” e civismo.

Ora siamo rimasti gli unici a portare avanti la bandiera del secondo (ci scuseranno Cazzato e Sofia, ma sappiamo giá dove approderanno).

Una sfida pesante, per alcuni difficile, per altri addirittura impossibile. Per noi, invece, entusiasmante, consapevoli del valore del nostro progetto e della sua utilitá per una cittá come Varese.

Adesso partirá il solito disco e racconteranno che il voto ai piccoli è un voto sprecato, che bisogna premiare il cosiddetto voto utile, ovvero centrodestra e centrosinistra. Ma sono, di fatto, le due facce della stessa medaglia, che si contrappongono nelle passate e superate ideologie e si uniscono poi negli interessi. Dicono che bisogna cambiare, per non cambiare nulla. Solo forze autenticamente civiche possono portare novitá ed aria fresca, solo cittadini che vivono la cittá, innanzitutto, con il cuore, possono sperare di rilanciarla.

Tanti auguri Mauro, per il tuo cammino, qualunque esso sia. Noi comunque conosciamo il tuo contributo e le tue idee per la cittá e sai che nel movimento civico Varese 2.0 troveranno sempre ascolto.
In bocca al lupo anche al candidato Sindaco Coletto, il suo impegno continuerá e la democrazia lo ringrazia.