Lega Salvini premier, Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lombardia ideale si presenteranno uniti alle elezioni del 3-4 ottobre a Vergiate con la lista “Insieme per Vergiate” guidata dalla candidata sindaco Marta Birigozzi.

Cresciuta politicamente in Alleanza nazionale prima come militante poi ricoprendo il ruolo di commissario di circolo e successivamente di amministratore del Comune di Somma Lombardo in qualità di assessore con deleghe al Commercio e attività produttive, Turismo e Marketing del territorio e Sport, Marta Birigozzi, affascinata dal territorio di Vergiate, ben presto si trasferisce nella cittadina.

«Amo la brughiera e le caratteristiche di questo territori – spiega Birigozzi – e il desiderio di amministrare questa cittadina è nato fin da subito come il primo amore. I cittadini di Vergiate hanno bisogno di un cambiamento. Mi presento con una squadra di uomini e donne seri e per bene, volti nuovi, persone con un grande spessore morale con un unico obiettivo: lavorare bene ed essere utili ai Vergiatesi affidandoci ai sani principi del “buon padre di famiglia”».

«Proporremo – aggiunge la candidata – un programma importante ma sincero e realizzabile. Dobbiamo metterci a lavorare subito per garantire un destino da protagonisti a noi e soprattutto ai nostri figli e nipoti ,con la consapevolezza che se non ci terremo al passo con i tempi, saremo condannati all’assoluta marginalità soprattutto nell’era dell’innovazione tecnologica e della transizione digitale».

“Insieme per Vergiate” interviene poi sulle voci che nelle ultime settimane lasciavano intendere a una spaccatura all’interno del centrodestra. «Il centro destra – spiegano i membri della lista – voleva essere rappresentato da un candidato serio, credibile, rispettoso, con la voglia di fare bene per la cittadina di Vergiate ma soprattutto con un programma elettorale ben definito e realizzabile. Le liste civiche che volevano essere appoggiate hanno presentato programmi impossibili da realizzare, poco condivisibili, frutto di inesperienza amministrativa e totale non conoscenza del funzionamento dell’ente pubblico che si vuole andare ad amministrare».

«Non potevamo assecondare – afferma il capogruppo della Lega Andrea Tessarolo – manie di protagonismo o personalismo nella persona del candidato sindaco».