La Sinistra Chiara è tornata stamattina nel luogo in cui ha iniziato a marzo il suo percorso politico, per presentare la lista di candidati che sostengono Chiara Guzzo nella corsa a palazzo Gilardoni.

Proprio davanti al municipio, e in particolare sotto l’ombra del monumento alla Resistenza, la lista composta da tra gli altri dal Partito Comunista Italiano, Antifascisti Sempre e Sinistra Italiana ha anche ribadito alcuni punti fermi del proprio programma. “Ripartiamo da dove tutto è cominciato – dice Guzzo – da dove è iniziato questo cammino di avvicinamento alle elezioni, in luoghi per noi importanti a livello valoriale. Adesso entriamo in un mese critico un cui cercheremo di fare quei pochi passi che ci separano dall’accedere al palazzo; risultassimo vincitori, all’opposizione o nemmeno in consiglio, l’impegno di LSC non andrà scemando e anzi, ci piacerebbe restare vicino ai cittadini: la città non è di chi la governa, ma di chi la vive. Anche se nel nostro simbolo compaiono sigle che per alcuni possono sembrare problematiche, ci tengo a specificare che tutti i candidati provengono dal mondo del lavoro, della scuola e dell’associazionismo, in una ricezione dal basso delle esigenze dei cittadini, nell’ottica di proporre una città inclusiva piuttosto che una città attrattiva. In questi mesi stando in giro per i quartieri abbiamo parlato di contenuti, e ci piacerebbe che i cittadini facessero lo sforzo di andare oltre alle antipatie di parte e riflettessero sul nostro programma. Rimaniamo fermi con i no ad Accam e all’ospedale unico, coerentemente con le posizioni già espresse”.
In caso di ballottaggio tra centrodestra e centrosinistra, Guzzo ha le idee chiare: “A noi piace la nostra identità, i compromessi last minute non ci appartengono. Non abbiamo ambizioni di poltrone ma una volta lì dovremo guardare agli obiettivi e vedere se ci saranno gli estremi per sostenere un candidato”. Elis Ferracini, anima della lista, chiude l’incontro con una velata ironia: “Per fare una lista di sinistra a Busto serve fegato, noi abbiamo deciso di metterci il cuore”.