La Lega di Busto presenta, nella sede storica di via Culin, la sua squadra di candidati per le ormai imminenti elezioni amministrative. A fare gli onori di casa c’è Paola Reguzzoni, segretaria cittadina, affiancata dal senatore Stefano Candiani, dal segretario provinciale Stefano Gualandris e dall’eurodeputata Isabella Tovaglieri. Presente come ospite e alleato anche il sindaco uscente Emanuele Antonelli.

A parlare per prima è Paola Reguzzoni, che rivendica la scelta di mettere tutte e 8 le donne candidate (unicum per la Lega in provincia) in cima alla lista, a cominciare dal vicesindaco uscente Manuela Maffioli: «è un periodo in cui la donna è una figura centrale, e per esperienza so che la politica è un mondo dove difficilmente si trova spazio tra famiglia e lavoro. Non abbiamo candidate ragazzine, ma donne lavoratrici e mamme, quelle che ci piace rappresentare». In generale c’è tanto ottimismo nell’aria in via Culin, rafforzato dal fatto che, come dice sempre Reguzzoni, da quando esiste la Lega a Busto non ha mai perso alle amministrative: «La differenza tra noi e gli altri è che siamo un movimento, e dopo le elezioni siamo ancora qui e ha un credo a prescindere dalla competizione elettorale».

È stato poi il turno di Manuela Maffioli, che da capolista si dice «onorata di guidare una squadra di persone appassionate e preparate, un binomio perfetto per chi deve amministrare. Le persone della Lega hanno mantenuto, nonostante le evoluzioni, un forte valore di vicinanza al territorio e questo rafforza il nostro ruolo di primo livello di interfaccia tra cittadini e PA. Sono poi orgogliosa della scelta al femminile: prima o poi le quote rosa verranno abolite, ma finché c’è una battaglia culturale da combattere noi ce le teniamo strette e le valorizziamo».

Anche Isabella Tovaglieri sarà della partita, nonostante il suo impegno all’Europarlamento di Bruxelles: «Considero la mia candidatura di servizio, anche perché credo che le prossime elezioni saranno fondamentali per gettare le basi per una ripresa vera: non bisogna quindi gettare la città a chi insegue utopie irrealizzabili”. Candiani invece fa “un grande in bocca al lupo a tutti i candidati, e comunque quando si vince si vince tutti, perché invito chi non verrà eletto a non lasciare solo i consiglieri e gli assessori: la nostra forza è il lavoro di squadra, e se siamo in tanti a riflettere avremo decisioni forti. Al sindaco Antonelli consegno la garanzia delle solide fondamenta della Lega di Busto, retta da tanti militanti ossatura della nostra attività ormai quasi trentennale».

Gualandris si congratula con la squadra bustocca, per la «grande partecipazione della sezione di Busto, vivace e calda, un po’ come la mia di Gallarate. Credo che il lavoro di questi cinque anni, in cui la Lega è stata protagonista, ci abbia instradato lungo una probabile riconferma. Di questo devo ringraziare anche il sindaco Antonelli per la disponibilità al dialogo che ha mostrato quando è stato il momento di scegliere le persone per la lista del sindaco, dimostrando come il centrodestra sia più compatto che mai. In politica non si sa mai, magari Farioli potrà un po’ distrubare, ma sono convito che gli exploit politici dovuti a scelte personali non possano avere un vero futuro».

Dulcis in fundo, tocca ad Antonelli prendere la parola: «Mi viene da ringraziare soprattutto le new entry di questa squadra: in giro è pieno di gente che si lamenta, ma altra cosa è impegnarsi per la città. È vero che la promessa che avevo fatto cinque anni fa, quella di non ricandidarmi, non l’ho mantenuta, e probabilmente sarebbe stato anche giusto per la Lega avere un candidato sindaco, visto l’impegno di questi anni. È una delle poche cose che non ho mantenuto, perché poi mi sono trovato benissimo a lavorare con gli alleati: so che il mio carattere a volte risulta un po’ difficile, ma se verrò rieletto cercherò di condividere tutto il possibile con loro. Avete amministratori di qualità e i risultati, per esempio sulla cultura, sulla quale c’è stata davvero una svolta, ne è la dimostrazione. Il nemico rimane il centrosinistra, ma sono sicuro che dopo ottobre ci ritroveremo a dover fare più cose di prima».