«Perché un ragazzo disabile non può vivere la propria vita come faccio io? Perché deve sentirsi costantemente in prigione, a prescindere che si trovi in casa, in stazione, in un cinema?». Gabriele Zenoni è l’autore del post a cui il sindaco di Gallarate Cassani ha risposto usando la parola «handicappato» (espressione per cui si è poi scusato).

Zanoni con il post voleva segnalare e rilanciare una situazione in particolare, quella di Andrey Chaykin, giovane in sedia a rotelle (a lungo residente a Gallarate) che a ridosso del fine settimana è rimasto bloccato nel suo appartamento Aler a Rho per un guasto all’ascensore del palazzo. Il guasto era durato alcune ore a cavallo tra mattina e pomeriggio, ma si trattava di un nuovo episodio dopo precedenti blocchi dell’impianto segnalati da Andrey, che è anche fondatore e militante di un gruppo che si chiama Disabili Pirata (nella foto di apertura Andrey davanti all’ascensore bloccato).

L’Aler è l’agenzia regionale delle case popolari, dipende appunto da Regione Lombardia.
Ed è in questo senso che Zanoni si è rivolto al sindaco di Gallarate, in quanto rappresentante dello stesso partito che governa da molti anni Regione Lombardia. «Siete capaci solo di fare foto con i disabili per la vostra campagna elettorale o siete anche capaci di risolvere i problemi di vostra competenza?». Il riferimento alle «foto con i disabili» va spiegato: Zanoni si riferiva ad un appello pubblicato dal sindaco Cassani a favore di Giulia Gatti (abbiamo raccontato qui la sua storia).

Di fronte alle polemiche sul commento del sindaco, oggi Gabriele Zanoni ci tiene a segnalare il tema a cui aveva dedicato il post. «Non è la prima volta che la Lega tace quando interpellata sulle sue mancanze. Il sindaco Cassani nelle sue scuse si è dimenticato di rispondere alle domande. Cosa avete fatto in questi anni di amministrazione regionale? Perché un ragazzo disabile non può vivere la propria vita come faccio io? Perché deve sentirsi costantemente in prigione, a prescindere che si trovi in casa, in stazione, in un cinema? Voglio un mondo migliore per i miei figli, un mondo in cui venga veramente ascoltata la voce di tutti. Non possono esistere cittadini di serie A e serie B».

Nella polemica sulla risposta del sindaco Cassani si è scritto qua e là sui social che il post denigrasse l’appello di Giulia Gatti. Lo stesso Andrea Cassani (che ha ammesso: «ho reagito male e chiedo scusa») in una diretta social ha parlato di «chi se la prende con queste persone che vogliono provare guarire», oltre che più genericamente di un post che voleva «denigrare quanto accaduto».

È per questo che Gabriele ribadisce che il post non criticava affatto la battaglia di Giulia Gatti: «Non ho nulla contro Giulia. Il problema vero è che una ragazza non deve essere costretta a fare una raccolta fondi e andarsi ad operare in Polonia per vivere».

Al di là delle domande sulla gestione politiche e sulle repliche (entrambe legittime, se nel merito), al di là della polemica sul brutto uso della parola «handicappato» alla stregua di un insulto, quantomeno in questo senso il singolo cittadino Gabriele Zenoni e il primo cittadino Andrea Cassani sembrano d’accordo sulla necessità che le istituzioni verifichino il riconoscimento – oggi mancante e discusso – della malattia di Lyme.