Dopo la risottata che ha presentato al completo la coalizione di centrodestra in piazza Vittorio Emanuele, anche gli “avversari naturali” del Patto per il Cambiamento che sostiene Maurizio Maggioni si sono ritrovati per la prima volta.

La location scelta da PD, M5S, Verdi e Lista Maggioni è la Cascinetta del Parco Alto Milanese, raggiunta da candidato sindaco e sodali in bicicletta partendo da Borsano, passando per Accam e Cascina Burattana. Luoghi significativi per il programma ambientale della coalizione, così come la stessa Cascinetta. “Abbiamo scelto questo luogo- dice Maggioni- perché crediamo che il verde non sia un’hobby, ma un’esigenza che contiene salute e inclusione sociale a cui Busto, attualmente, non riesce a dare risposte.

Il verde dev’essere inteso in modo più ampio: in questi ultimi vent’anni abbiamo preso un ritardo enorme rispetto a quelli che sono gli obiettivi ambientali europee. Noi li abbiamo persino ignorati, come conferma l’uscita dell’amministrazione Antonelli dal Patto dei Sindaci che a livello europeo lavorano verso la conversione green. Questo ha creato una città disabituata al tema, lo si vede per esempio sui trasporti pubblici, usati un terzo rispetto a quanto succede a Varese. A Busto non abbiamo polmoni verdi di livello, e questo ci spinge ad immaginare di mettere in rete le realtà verdi che esistono sul territorio per renderle fruibili e accessibili unitariamente, e allo stesso tempo essere luoghi dove trascorre del tempo di qualità e ritrovare la socialità persa”. Parla poi Claudia Cerini, già consigliere e capolista per i pentastellati: “Il tema ambientale tocca da vicino il nostro territorio. Oggi siamo passati da Accam, impianto contro cui continuiamo ad impeganrci: sono cinquant’anni che la città subisce i suoi effetti negativi, adesso arriveranno anche rifiuti da fuori senza però alleggerire le spese dei cittadini di Busto. In questo senso noi scommetteremmo sull’economia circolare e nel trattamento a freddo dei rifiuti. Anche la stessa Cascina Burattana, edificio che risale al 1640, sta scomparendo così come molti edifici storici abbandonati. Dovremmo avere il coraggio di riqualificare e in generale di pensare con più attenzione al patrimonio che ci offre il territorio”.

Interviene infine Claudio Peia, già presidente di PAM e Parco del Ticino: “Per completare il discorso di Maurizio, c’è da dire che il PAM garantisce una congiunzione sull’asse est-ovest, e quindi tra Ticino e Olona, mentre manca il collegamento Nord-Sud, tra canale Villoresi e Parco del Roccolo. Sarebbe utile creare implementarli con l’introduzione dei corridoi ecologici, che garantiscono la mobilità della fauna terrestre, e contemporaneamente sfruttarli per creare percorsi ciclopedonali integrati e boschi di qualità. Il territorio del PAM è già pronto per accogliere queste migliorie che con poca spesa possono davvero fare la differenza”.