Matteo Bianchi «Per sgombrare il campo da dubbi e polemiche» ha deciso oggi, 15 settembre, di presentare le priorità del suo programma per Varese con un documento in 14 punti.

«Il numero di punti non è casuale: ricalca i 14 punti di Thomas Woodrow Wilson,  il presidente americano che li fissò dopo la prima guerra mondiale per ricostruire il mondo dilaniato dopo il primo grande conflitto mondiale – spiega Matteo Bianchi –  A due settimane e mezzo dal voto vogliamo stare sempre più tra i cittadini e chiarire totalmente le nostre posizioni. Penso che il periodo pandemico abbia lasciato strascichi importanti, e che ci voglia un’”amministrazione del fare” per far ripartire Varese».

I 14 punti: «Hanno tutti pari dignità, non sono in ordine di importanza- precisa il candidato sindaco del centrodestra – E sono contraddistinti da due elementi vocazionali importante: imprenditorialità e turismo».

I 14 PUNTI DI MATTEO BIANCHI

1) Radicamento sul territorio, valorizzazione del policentrismo varesino
«Potremmo definirlo un vero e proprio “federalismo comunale” – spiega – Varese non può veramente essere rilanciata e valorizzata finché viene considerata come le altre città. La nostra è invece una città policentrica, dove accanto al centro storico ci sono i rioni e le castellanze, che devono essere rilanciati come realtà peculiari e allo stesso tempo legato al corpo cittadino. Puntiamo sulla presenza costante dell’amministrazione, quindi, nei quartieri, con sedute di giunta comunale itineranti e l’organizzazione degli uffici comunali in maniera verticale e orizzontale».

2) Apertura al pubblico e valorizzazione turistica di Palazzo Estense, con il trasferimento di tutti gli uffici comunali nell’ex Caserma Garibaldi. «L’idea è quella di portare nella Caserma Garibaldi tutti gli uffici comunali, anche quelli sparsi in città – spiega Bianchi – Prevede un cambio dell’accordo di programma già siglato, ma informalmente in regione mi hanno detto che si può fare».

3) Realizzazione di spazi culturali nei Giardini Estensi e creazione di serre bioclimatiche con il coinvolgimento dell’Università degli Studi dell’Insubria. «La Biblioteca Civica invece rimarrà all’interno dei Giardini Estensi, in quanto questo luogo che riassume la grande bellezza di Varese dovrà diventare il polo culturale e turistico della Città».

4) Pianificazione territoriale con un nuovo Pgt, che riesca a cogliere le sfide e a dare le soluzioni per un mondo che è cambiato a causa della pandemia. «Il futuro Pgt dovrà avere due colonne portanti, ovvero sviluppo e lavoro da una parte e turismo e attrattività dall’altra. Entrambe concorreranno a portare avanti una grande visione della nostra Città, proiettata verso il futuro».

5) Presidi di Polizia Locale in tutti i quartieri, con vigilanza specifica nelle aree di maggiore degrado

6) Definizione di un piano delle asfaltature “scientifico” per tutte le strade comunali, che garantisca una copertura totale del territorio varesino, in modo che ogni strada venga completamente rimessa a nuovo almeno una volta ogni cinque anni «Almeno, insomma, una volta per ogni legislatura: cos’è successo in questi cinque anni è sotto gli occhi di tutti».

7) Eliminazione della pista ciclabile di via XXV Aprile: «Un’opera emblematica dell’ideologia green fine a se stessa, che in realtà non ha portato nessun miglioramento alla vivibilità del territorio».

8) Implementazione delle progettualità per rivedere l’ingresso nella città di Varese dall’autostrada dei Laghi: «L’idea è realizzare di una porta di ingresso della città che valorizzi le peculiarità del Liberty e la storia stessa dell’autostrada dei Laghi, la prima al mondo – ha sottolineato – Nel 2024 l’autostrada compirà 100 anni, per questo è importante una porta d’accesso chela caratterizzi, riportandola magari a quegli anni».

9) Puntare su 4 settori fondamentali per rilancio e sviluppo di Varese: sport, cultura, sociale ed educazione. Implementare la sussidiarietà, coinvolgendo associazioni e operatori di questi settori, con possibilità dell’utilizzo del Fondo Pnrr, con la creazione di strutture dedicate: «ad esempio la Casa per le disabilità, di cui ieri ho parlato con l’assessore regionale  Alessandra Locatelli».

10) Creare un Tavolo di confronto istituzionale permanente tra Comune, Asst e Regione per meglio attuare la medicina territoriale «Un punto su cui insisto da tempo,, perchè lo credo fondamentale in quest’epoca post covid».

11) Studio di fattibilità e realizzazione di tavolo di confronto immediato tra Comune, Soprintendenza e proprietà dell’area ex Aermacchi, per la valutazione e la preservazione delle capriate dell’hangar, in quanto elemento degno di tutela storica «Lo scopo è rimontare quelle strutture in un altro luogo da individuare, dove realizzare un mercato coperto in collaborazione con le associazioni di agricoltura diretta. Ovviamente, non sarà al posto della struttura del teatro Apollonio, che noi vogliamo conservare e che fa parte del punto seguente, ma in un angolo della piazza studiato specificamente per accogliere i resti dell’hangar».

12) No alla demolizione del Teatro Apollonio. Al contrario occorre una rivisitazione del progetto di riqualificazione dell’ex Cinema Politeama, da 499 posti, che sia rivolta ad artisti del territorio «Il Politeama deve diventare un teatro al servizio della comunità e dei tanti elementi associativi. E i fondi risparmiati andranno utilizzati per la riqualificazione di piazza XX Settembre».

13) Riqualificazione dello stadio “F. Ossola” di Masnago, attraverso un progetto finanziato con progettualità polivalente, che sia adibito anche a struttura culturale e concertistica di medio livello (10-15mila posti) per attrarre artisti anche da Milano. «Lo stadio non può rimanere solamente a vocazione sportiva, e non può essere ancorato a una società». E, in prospettiva delle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina, grazie alla collaborazione e sinergia con istituzioni sovracomunali come Regione Lombardia, realizzare la seconda pista del ghiaccio tra il Palazzo del Ghiaccio e il Tennis Club “Le Bettole” «Con la possibilità di riqualificare quest’ultimo, il cui bando per il project financing è andato deserto». Lo scopo della seconda pista è per far sì che Varese diventi polo di attrazione per le Olimpiadi. «Non ci si può fermare alla riqualificazione dello stadio del Ghiaccio, serve una seconda pista, crediamo molto alle olimpiadi».

14) Individuazione di un’area per la realizzazione del nuovo canile comunale.