Quando parla di suo padre si commuove e la voce si fa roca. Roberto Gorini ha una sfida non semplice da affrontare: è candidato sindaco con la lista “Inarzo Futuro” e  compete con l’attuale primo cittadino Fabrizio Montonati. Sa che la battaglia sarà difficile perché Montonati è inarzese doc, lui, nato a Sassuolo, vive a Inarzo solo dal 2009 e  non tutti lo conoscono. Ma è qui che entra in gioco “papà Gorini”: «Era un vecchio democristiano e mi ha insegnato una cosa: quando hai raggiunto un obiettivo devi condividerlo con gli altri – dice -. Ecco perché mi sono messo in gioco: trasferire competenze. Io credo di poter fare molto per il paese in cui vivo».

Dopo aver frequentato le scuole medie dai Salesiani di Varese, Gorini si è diplomato come perito industriale specializzazione meccanica; ha lavorato all’Aermacchi di Venegono, è stato responsabile di produzione per una multinazionale della Svizzera tedesca per poi diventare un professionista autonomo. Sposato, due figli grandi, ora, dice, ha il tempo di dedicarsi alla “cosa pubblica”.

Non nasconde che “corre per vincere” e il programma, suo e della sua lista, si fonda su uno slogan: fare bene, sempre meglio.

«Incontreremo i cittadini di Inarzo venerdì 24 settembre alle 21 in sala Polivalente – spiega – e in quel frangente raccoglieremo le richieste e le istanze di chi si farà avanti. Il nostro programma è molto semplice,  si riassume in pochi punti e parte da un presupposto ben preciso: fare in modo che Inarzo si apra, che ci sia un cambio di passo e di mentalità. Non voglio strappare le radici ma far crescere il paese, cambiando piccole cose. Non servono grandi progetti».

Due i temi centrali: migliorare i servizi per il cittadino e la sicurezza.

«Abbiamo pensato di creare uno “sportello del cittadino”: un luogo fisico nel palazzo comunale, a cui ci si potrà rivolgere per avere un aiuto per pratiche burocratiche, come la creazione dello spid, ma anche per per consultare internet e non solo. Abbiamo pensato che uno dei quattro dipendenti del comune potrebbe aiutare l’unico medico che abbiamo per Bodio e Inarzo a sbrigare le pratiche, magari preparando e stampando le ricette prescritte dal medico. Tutto per velocizzare e venire incontro alle esigenze del medico e dei cittadini. Il secondo punto del programma riguarda invece la sicurezza- dice ancora Gorini – Sarebbe bene che Inarzo avesse un vigile urbano per gestire il territorio, ma anche per fare attività di sportello. In paese c’è un po’ di anarchia, almeno questo è il sentimento comune: è arrivato il momento di intervenire con regole precise e controlli, sui parcheggi ad esempio. Non un vigile che faccia lo sceriffo, sia chiaro, ma un tutore dell’ordine e un punto di riferimento per il paese».
Una realtà a misura d’uomo, quella che immagina Gorini, ma aperta e con uno sguardo al futuro di Inarzo.

Lo speciale elettorale di Inarzo