«Tra le politiche per la famiglia attuate dalla giunta Galimberti, che apprezziamo continuino nel prossimo programma, vorrei mettere anche quella della realizzazione dei marciapiedi e delle isole salvapedoni: un’opera importante per Varese e  per la sicurezza di bambini, ragazzi e anziani».

Questo inciso della candidata Nicoletta San Martino a margine di una presentazione più ampia delle politiche per la famiglia e il terzo settore  per la lista Lavoriamo per Varese con Galimberti sindaco, è anche una risposta alla lettera che abbiamo ricevuto nei giorni scorsi e che ha creato molto dibattito tra i nostri lettori.

https://www.varesenews.it/2021/09/quelle-isole-salva-pedoni-varese-creano-lunghe-code/1381288/

Nicoletta, madre di 5 figli e nonna di due nipoti, ha infatti le idee chiare sull’argomento: «Io abito dalle parti di via Corridoni e mio figlio anche: quando faccio quei 50 metri senza marciapiede tremo, perchè sono proprio sulla strada. Inoltre, davanti alla strada di casa mia c’è un campetto giochi e li c’è, quasi dietro una curva, un attraversamento pedonale normale, nè illuminato ne protetto, delle strisce e basta.  Se li ci fosse un attraversamento protetto sarebbe un bene per le mamme sicuramente, ma non solo: anche per un anziano che non ce la fa ad attraversare velocemente. Certo, magari darà qualche disagio agli automobilisti: ma da quel punto di vista danno molto piu fastidio i dossi. L’attraversamento pedonale fa rallentare le auto e da una sicurezza a tutti».

Sugli attraversamenti protetti già realizzati San Martino commenta: «I ragazzi che escono da scuola hanno almeno una protezione. In Italia la gente non si ferma sulle strisce, non c’è niente da fare: tanto che quando qualcuno si ferma lo si ringrazia. Cosi finisce che si comincia ad attraversare, si fa il primo pezzo e poi si resta in mezzo alla strada con quelli che sfrecciano dall’altra parte. Anche i miei figli che vanno a scuola mi dicono “mamma, finalmente, almeno non restiamo li in mezzo”. Insomma a me sembra una scelta assolutamente di buon senso. E persino la coda che si forma è tollerabile. Parlando di viale Borri, io quella strada la faccio tutti i giorni tornando dal lavoro, a chiamarla vera coda si fa proprio fatica. Due minuti di attesa in piu ci possono stare, per la sicurezza»