Giorgia Meloni è arrivata a Busto Arsizio per sostenere la ricandidatura del sindaco uscente Emanuele Antonelli. Insieme a lei, tanti pezzi del partito in provincia, bustocchi ma anche gente venuta da fuori per cercare di scattare un selfie con la leader nazionale di Fratelli d’Italia. Attesa inizialmente in piazza San Giovanni, Meloni arriva invece in via Fratelli’Italia (giustamente), per poi circumnavigare la casa comunale e ripartire alla volta di Milano, dove l’aspettava un palco in piazza del Duomo.

Oltre ai militanti e agli elettori meloniani, in piazza davanti al municipio c’erano anche i lavoratori di AirItaly, in manifestazione per la drammatica vicenda societaria della compagnia aerea di base a Malpensa. Nel breve incontro concesso alla stampa, Meloni parla innanzitutto delle situazione bustocca. In particolare, incalzata con domande sulla scelta di Gigi Farioli, la politica romana dichiara di “non essere preoccupata, perché il centrodestra con le sue personalità e i suoi simboli è compatto intorno ad Antonelli. Credo poi che le scelte personalistiche di chi se ne va con Renzi non possano convivere i cittadini. Per fare le cose con il cdx serve essere il cdx, sennò non ti torna indietro nulla. Noi per esempio siamo stati fuori dal governo giallo-verde proprio per questa ragione. Non mi preoccupa anche perché conosciamo l’ottimo lavoro che ha fatto Antonelli come sindaco e presidente di provincia, e quando si ha un buon amministratore, in tempi in cui trovarne è difficile, credo che i cittadini optino per tenerselo stretto. Anche a Varese siamo competitivi; non ho fatto fisicamente in tempo ad andare, ma se non si dovesse sbloccare al primo turno mi vedranno anche lì”.

In un altra dichiarazione invece parla dei possibili contraccolpi tra i partiti della coalizione in caso di boom elettorale del suo partito, in una zona storicamente a trazione forzista/leghista: “il nostro lavoro di crescita locale non è fatto per rosicchiare voti agli alleati. Mi basta ricordare tutti gli elettori traditi dalla sinistra e dai Cinque Stelle, o l’astensionismo al 30%, per dimostrare che non così. Il mio obiettivo è andare al governo della nazione, e per farlo come voglio io serve una maggioranza ampio e quindi la crescita complessiva del centrodestra”. Infine, parole anche per i lavoratori di Air Italy: “Come paese non abbiamo attuato una sera difesa degli asset strategici, e quindi queste situazioni ricadono sulle spalle dei lavoratori. Tutti, non solo quelli AirItaly ma anche di Alitalia: in questo senso il mancato riconoscimento del contratto collettivo nazionale è una follia, un caporalato alato di stato”. Stretta tra due ali di folla a tratti ingestibile, a Meloni rimane solo il tempo di avanzare faticosamente per scattare un po’ di foto, per poi risalire in auto (sulla quale campeggia la scritta “Bernardo Sindaco”) e ripartire alla volta di Milano.