«La sicurezza stradale è stata una delle mie priorità. E lo rimarrà anche nei prossimi anni». Francesca Caruso, vicesindaco uscente, ricandidata con Fratelli d’Italia, richiama uno dei fronti su cui ha lavorato negli ultimi anni: sicurezza in città, anche dal punto di vista delle strade.

«Siamo partiti subito con il progetto Usa la bici in sicurezza, inizialmente rivolto solo ai ciclisti e destinato ad usare un anno. A fronte del successo, che è stato riconosciuto anche da un premio nazionale, è diventato un progetto pluriennale, rivolto tutti utenti della strada. Siamo stati i primi a lanciare l’idea che “la strada è di tutti”, un concetto che è stata ripresa poi anche dal Giro d’Italia e altre associazioni di ciclisti e dall’Aci. L’educazione stradale deve coinvolgere tutta la cittadinanza: le scuole, ma anche il resto della cittadinanza, anche chi solo passa a Gallarate e vede i cartelli sulle strade con messaggi comprensibili e facili da memorizzare».

Secondo Caruso le campagne e gli altri interventi per la sicurezza stradale hanno avuto un impatto: «Abbiamo visto una riduzione importante degli incidenti stradali, anche grazie alla sensibilizzazione e all’input alla polizia locale per maggiori controlli su strada, al contrasto della velocità e dell’uso del cellulare alla guida, ma anche il contrasto al divieto di sosta irregolare. Siamo sulla strada giusta, nei prossimi cinque anni da parte mia resterà una priorità, sempre partendo dalle scuole. Consegneremo anche ai ragazzi i libri creati raccogliendo i materiali del progetto con Ivan Basso».

La polemica con il Pd sulle “Zone scolastiche”

Nei giorni scorsi il Pd è intervenuto sul tema delle “zone scolastiche”, le zone a traffico limitato che vengono attivate negli orari di entrata e uscita da scuola: a Gallarate la misura è stata attivata in un solo quartiere e il Pd ha caldeggiato l’estensione su larga scala, come è avvenuto ad esempio a Cassano Magnago.

Nei giorni scorsi già sui social la vicesindaco Caruso ha polemizzato con esponenti Dem: «È stata sperimentata solo a Sciarè perché è stata richiesta solo lì dai genitori. Il Pd polemizza ma non hanno avviato nessuna esperienza nei cinque anni precedenti in cui ha governato».

Perché non si può estendere? Caruso porta una visione chiara: «Un provvedimento del genere non può essere un atto di imperio dell’amministrazione. Se verranno richieste io non mi tirerò indietro, ma devono esserci gli elementi tecnici, che dipendono anche dai tecnici e soprattutto dalla volontà dei genitori di provare con questa soluzione». Caruso inoltre considera fondamentale «la disponibilità dei genitori a contribuire» per la gestione condivisa dei momenti di entrate e uscita da scuola .