Alessandro Buzzi, 36 anni, è, seppur di poco, il più giovane candidato sindaco per Cittiglio. Gli altri candidati sono Rossella Magnani, 37enne, Giuseppe Galliani, già sindaco in due occasioni e membro della giunta uscente e il consigliere uscente di minoranza Mario Paolicelli.

Alessandro Buzzi, esperto di marketing e docente universitario all’Università dell’Insubria, è sostenuto dalla lista “Cittiglio Cresce”. Nato e cresciuto nel paese, è alla sua prima esperienza politica e spiega così la motivazione della sua candidatura: «Molti cittadini hanno chiesto la mia candidatura e non ho potuto esimermi. Spinto dal desiderio dei miei compaesani e dalle richieste a gran voce, ho deciso di scendere in campo e mettermi in gioco. Non ho esperienza politica, ma esperienza amministrativa e di gestione aziendale. Ho un grande interesse per questo territorio e per dare l’aiuto alle aziende, alle minoranze, ai meno fortunati. Mi piacerebbe dare un solido contributo alle imprese».

Come ha formato la squadra? 
«È una lista civica, i candidati abbracciano diverse sfumature di orientamento politico moderate. Non ho tessere di partito e mi considero un liberale. Credo però che in questo momento storico e sociale sia limitante vincolarsi ad un partito, ma è importante svolgere azioni per la salvaguardia del territorio e delle aziende. La squadra è composta da persone che hanno voglia di mettersi in gioco e si è formata con estrema naturalezza».

Quali sono le priorità per il paese?
«Il contatto diretto con i cittadini e la disponibilità all’ascolto. In seconda battuta, azioni concrete per le imprese e le attività commerciali. Della stessa importante la vicinanza alla minoranze, la solidarietà e l’aiuto agli anziani, alle persone in difficoltà o più semplicemente alle minoranza etniche. Inoltre, tra le priorità, c’è la sicurezza del paese e tutto ciò che riguarda l’istruzione, il territorio e la salvaguardia della natura. Infine, le attività che riguardano lo sport e l’intrattenimento. È importante poi, la rivalutazione delle strutture che già esistono».

Come immagino il paese fra cinque anni?
«La nostra volontà non è solo quella di farci eleggere in queste amministrative ma anche di farci rieleggere. Contiamo di agire con impegno, attenzione, precisione e ascolto. Immagino un paese che guarda al futuro senza dimenticare le tradizioni. È il paese che mi ha visto nascere, nel quale sono cresciuto con amore, serenità e divertimento e tutti i servizi che un comune può offrire».

La pandemia ha messo a dura prova il tessuto sociale del territorio anche nei piccoli comuni: qual è la sua ricetta intervenire?
“Una iniezione keynesiana di lavoro abbinata alla controllo della situazione per evitare terze ondate nel rispetto dei decreti. La vicinanza agli esercenti, alle aziende, ai cittadini. Credo che la “ricetta” sia evitare la solitudine per tutte le categorie e mantenersi in contatto e in ascolto con i cittadini. La prima cosa che ho chiesto ai miei collaboratori è quella di avere orecchie e spalle larghe per ascoltare tutti. Non possiamo fare promesse a 360 gradi per risolvere tutti i problemi, ma è importante adoperarsi anche per risolvere le piccole cose e agevolare il dialogo tra l’istituzione e il paese».

Quale sarà il primo tema da affrontare una volta eletto?
«I temi da affrontare seguiranno un ordine gerarchico che verrà stabilito dall’analisi della gestione del bilancio. Da lì si potrà proseguire ad una analisi anche della proprietà del Comune per poi metterle a disposizione del paese»

Quali sono le caratteristiche che deve avere un buon sindaco secondo lei? 
«Onestà, trasparenza e disponibilità».

Lo speciale elezioni – I candidati e le liste per Cittiglio