A meno di 24 ore dal “sopralluogo” del presidente della regione Lombardia Attilio Fontana, dell’assessore alla cultura e autonomie Stefano Bruno Galli e del candidato del centrodestra Matteo Bianchi in piazza Repubblica, arriva la replica di Davide Galimberti, direttamente negli spazi della caserma Garibaldi.

https://www.varesenews.it/2021/10/caserma-garibaldi-alla-burocrazia-palazzo-estense-ai-turisti-bianchi-fontana-galli-ribadiscono-le-proposte-della-lega-varese/1389357/

La prima cosa che mostra il sindaco ai giornalisti è che nella caserma Garibaldi c’è un cantiere: «Grazie alla mia amministrazione la caserma Garibaldi sta subendo le trasformazioni previste nell’accordo di programma sottoscritto ben prima che diventassi sindaco: era previsto che qui qualcosa si facesse: e questo qualcosa è un polo culturale. Io non avrei mai acquistato la caserma. Mai. L’ho trovato un atto inopportuno quest’acquisto, come ho detto tante volte. Ma poichè è avvenuto, e diversi anni fa, noi ci preoccupiamo di portarlo a compimento, perchè noi gli impegni li rispettiamo».

Il riferimento è, evidentemente, al fatto che il candidato del centrodestra ha proposto per la caserma altre destinazioni, ieri supportato anche da uno degli altri firmatari dell’accordo, il presidente della Regione Attilio Fontana. «Il solo fatto che questo tema sia entrato nell’agenda politica è uno schiaffo alla città, perchè di questo intervento se ne parla da tantissimi anni e solo grazie alla mia amministrazione qui c’è un cantiere – ha sottolineato Galimberti – Se la Lega vuole tornare indietro come le è tipico, è legittimata a farlo, ma non nella città di Varese, dove i cittadini si aspettano che questo intervento vada avanti e non si sperperi il denaro pubblico»

Anche perchè il sindaco ha fatto qualche “conto in tasca” al cambiamento di destinazione a cantieri aperti: «Mi sono permesso di buttare giù alcuni numeri sulle possibili conseguenze di una eventuale retromarcia rispetto alla destinazione che gli enti sottoscrittori hanno individuato all’unanimità: il cambiamento esporrebbe il comune di Varese e gli altri enti sottoscrittori a un costo complessivo tra danni, riserve, risoluzioni contrattuali, che arriva a oltre due milioni e mezzo, solo per le attività svolte in questo momento. Inoltre, si perderebbero due anni solo in attività burocratiche: come risoluzioni contrattuali, nuove gare e nuove attività di progettazione. Un’interruzione di questi lavori e un blocco del cantiere per diversi anni creerebbe con una enorme frattura nella città, dopo il faticoso avvio dei lavori»

Inoltre: «E’ evidente che l’archivio del moderno saluterebbe Varese, nel caso si prevedessero altre destinazioni per questo luogo: sapete che quell’archivio è conteso da altre città come Venezia, Como, Novara».

«Tra qualche giorno si vota e questo ritorno al passato per creare in città l’eterna incompiuta, spero sia oggetto di valutazione da parte dei cittadini. Nei programmi della Lega si parla di città universitaria, di interesse per la cultura – h concluso Galimberti – E nel momento in cui finalmente ci sono le condizioni di avere un polo culturale importante, tra i piu importanti in corso di realizzazione, con tantissimi spazi per giovani e universitari, la Lega decide di fare una grande retromarcia»